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Ti ho detto che sto abbastanza bene, ma abbastanza non va bene.

Durante l’era dell’epidemia io e te scapperemo al mare, di domenica.

Forse avremo paura di rubarci i libri sulla spiaggia, prima che piova sulla nostra pelle

scarica.

Rimuoveremo le nostre più grandi paure con il sale e la sabbia del mare, perché la tua voce

terrorizzata sarà potente come le tempeste più forti.

Girerò il mio film preferito sulla tua pelle bagnata, sovrapporrò le foto dei miei desideri alle

tue sopracciglia allineate, e tutti i tuoi giganti mi schiacceranno l’anima.

Ci anestetizzeremo sdraiati, addormentati, schiacciati, malati, innamorati.

Anche il sole ci vorrà bene, anche la luna ci odierà.

E ci addormenteremo sulla spiaggia, mentre i nostri mari amari e l’amore ci faranno paura.

Mi farai impazzire quando non mi farai scrivere, e allora dipingerò sulle tue ginocchia la mia

opera più grande, e canterò sulle nostre ossa la nostra storia migliore.

Sulla nostra pelle sarà impresso il nostro poema di tutta questa terrificante vita.

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Niccolò Sanesi

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