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Per il tuo bene di Matteo Boveri

 

Chi l'avrebbe mai detto. In facoltà, tutti dicevano che quei due non si azzeccavano per niente.

Lui, Lorenzo, uno dei ragazzi più tranquilli e insignificanti di tutto il corso. Uno studente quasi modello, che non spicca per nessuna dote particolare, ma che è riconosciuto da tutti per essere "un bravo ragazzo". Lei, Alice, una delle ragazze più belle e in vista dell'Ateneo. Una modella quasi studentessa, nota al grande pubblico per le costosissime serate che fa in discoteca con i suoi amici, sempre rigorosamente documentate da una serie infinita di storie su Instagram, che la rendono una delle ragazze più popolari e invidiate della città.

Studiano entrambi da due anni nell'università più prestigiosa della città, lui per la qualità dell'offerta formativa che viene fornita, lei per dimostrare al mondo intero che per fare la rappresentate degli studenti in un ambiente del genere, devi essere una tipa con due coglioni così. Alice fa parte della CCC, la Compagnia Che Conta, una compagine di ricchi figli dell'alta borghesia locale: imprenditori, industriali, medici o anche solo fuori sede dal passato non chiaro, ma in ogni caso gente che non si fa problemi a spendere settecento euro per un paio di scarpe o mille per una serata in discoteca.

Lorenzo non ha tanti amici in facoltà, la CCC non sa nemmeno bene cosa sia, forse proprio per questo la prima volta che ha parlato con Alice non era agitato, come spesso accade a tutti i ragazzi che si rivolgono a lei e si trovano schiacciati dalla sua personalità forte ed esuberante. Anche ora, a distanza di qualche mese da quando si sono fidanzati, Lorenzo fatica a capire la

dimensione fighetta in cui vive Alice, fondata su un tipo di ricchezza non meritata e ostentata, su interi stipendi spesi in vestiti dal gusto discutibile, serate, privé e tutti i retroscena collegati di cui è meglio non parlare. Alice, dal canto suo, proprio non sopporta tutte quelle attività da boy scout sfigato che piacciono tanto a Lorenzo.

Al di là della loro immagine pubblica, in cui può sembrare che si incastrino a forza, nel tempo i

due hanno sviluppato un rapporto molto stretto, un'intimità e una sintonia particolare, propria solo di poche persone fortunate e indice di un rapporto sincero e profondo. Passano intere giornate a casa di Lorenzo, si spogliano delle etichette che gli vengono attribuite quotidianamente dalla società e si amano per quello che realmente sono.

Un pomeriggio, qualche giorno prima di un esame importante, Alice dimentica uno dei libri di testo a casa del fidanzato. Lui, dopo averlo trovato, decide portarglielo a casa e di risparmiarle un viaggio in tram. Non è mai stato a casa di Alice, ma sul retro di copertina ci sono scritti tutti i suoi dati, tra cui l'indirizzo. Per un attimo, Lorenzo tentenna: pensa a quanto si sentirà a disagio in una casa che trasuda ricchezza e snobismo da ogni angolo. Spera di non incontrare nessuno dei suoi parenti, perché sarebbe la prima volta ed è sicuro che lo guarderebbero dall'altro in basso perché di un'estrazione sociale molto inferiore. Poi ci ripensa, realizza che nessuna persona al mondo potrà essere così spocchiosa come i ragazzi della CCC e si mette in cammino. Nel dubbio, prima indossa una camicia, che non guasta mai.

Uscendo di casa, cerca la via su Google Maps: è dall'altra parte della città, in una zona più periferica di quanto immaginasse.

Mentre esce dal centro della città e guida verso la periferia, ascolta la radio e si perde nei pensieri. Quando l'app gli indica di scendere, non crede ai suoi occhi: è in un quartiere residenziale della peggior periferia della città. Attorno a lui, enormi palazzi fatiscenti tutti uguali, di quei colori orrendi che solo le case popolari in piena gentrificazione posso avere. È certo di essersi sbagliato. Eppure, la via è quella giusta e il numero civico c’è. Giusto per togliersi il dubbio, cerca tra i citofoni il cognome di Alice. Corrisponde. La porta del palazzo è rotta e riesce ad entrare con una spinta decisa. Arrivato al quinto piano, Lorenzo suona il campanello. La porta si apre: per un secondo si vede il volto sfatto e struccato di Alice, poi uno sguardo di sgomento. La ragazza apre la bocca e poi chiude la porta di scatto. Lorenzo suona di nuovo il campanello, dal pianerottolo le grida che le ha riportato il libro per l'esame. Alice apre la porta e cerca di prendere il libro, ma Lorenzo riesce ad entrare svelto in casa. Sa che è una cosa sbagliata e potrebbe incorrere in guai seri, ma ora vuole andare fino in fondo. Dall'ingresso, si getta in una stanza a caso, entrando proprio nella camera di Alice. La casa è incredibilmente piccola e spoglia, arredata in modo pacchiano e con gli infissi delle finestre tutti rovinati. L’illuminazione è pessima e tutto puzza di fumo e profumo industriale. La camera di Alice è tappezzata di poster di trapper appiccicati ai muri con lo scotch. Sul letto, cinque vestiti di marca e delle forbici. Sul comodino, del fumo, duecento euro in contanti e qualche placca antitaccheggio posizionata in una scatola aperta. In una situazione del genere, Lorenzo si sente un borghese per essersi presentato in camicia. Alice lo segue di corsa, urlando e iniziando a piangere come una bambina. Mentre lui si guarda attorno, lei gli si para davanti e prova a mettergli le mani sugli occhi per oscurargli la vista, gridando di andarsene e che non lo deve sapere nessuno. Lorenzo, prima rimane attonito, poi inizia ad alzare la voce anche lui, urla cose mai dette prima, bestemmia e scoppia in lacrime.

 

Qualche ora dopo, Lorenzo è fuori dal condominio di Alice. Rimane fino al tramonto in silenzio, seduto su un muretto, a tirare sassolini contro un lampione in strada.

È da qualche giorno che Alice e Lorenzo non si vedono più in giro insieme. Le storie di Instagram di lei continuano a trasudare ricchezza da ogni pixel come prima, ma pare che i due abbiano smesso di sentirsi tanto come prima.

Anche Lorenzo è un periodo in cui non si sente più tanto bene come prima.

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